6 famiglie costrette a lasciare le abitazioni  - 09-02-02 - da "Il Mattino"

 

 

TELESE TERME LA VORAGINE A VIA UDINE
È allarme, e sei famiglie sono costrette a lasciare le abitazioni

Ho visto l'acqua dei rubinetti diventare torbida, sono sceso giù e sono andato vicino al pozzo, ho aperto il chiusino e ho visto che l'acqua saliva velocemente. Sono scappato via... un attimo dopo il terreno è sprofondato».

E' la testimonianza del signor Salvatore, il proprietario dell'abitazione più vicina alla voragine che, nella serata di giovedì, si è aperta in via Udine. Da allora, Salvatore è stato costretto ad abbandonare la sua casa. Stessa sorte è toccata ad altre cinque famiglie di un palazzo a tre piani, anch'esso situato a pochi metri dalla voragine.

Ieri mattina nella cittadina termale non si parlava d'altro. Fa un certo effetto vedere in mezzo alle abitazioni una sorta di bacino d'acqua di un diametro di circa 30 metri per una profondità di un paio di metri. Qui, anni fa, c'era una sorgente chiamata «A' voccola». Tutti la ricordano a Telese, così come ricordano il piccolo corso d'acqua nel quale, ci dicono alcuni abitanti della zona, anni fa vi annegò un uomo.

Poi, sono stati fatti diversi lavori, nella zona si è iniziato ad edificare e vi è stata costruita anche una strada. Della sorgente nemmeno più l'ombra. Al suo posto solo un pozzo. E l'acqua che fine ha fatto? «L'avevamo nelle nostre cantine -denunciano gli abitanti della zona- e nonostante le numerose segnalazioni nessuno mai è intervenuto».

Da una prima ricostruzione fatta dai vigili del fuoco, tra i primi ad essere intervenuti sul posto insieme ai carabinieri, alla polizia, al sindaco e ai tecnici comunali, è stato proprio il mancato deflusso delle acque a creare un'erosione dal basso del terreno.

«Quanto accaduto -dichiara il sindaco Pino D'Occhio, che sta seguendo personalmente le operazioni di messa in sicurezza dell'area- lo interpretiamo come un chiaro segnale d'allarme, per cui l'intera zona sarà monitorata attraverso una serie di accertamenti di tipo geologico. Ci dispiace per i disagi arrecati alle persone».

Gli ambientalisti, dal canto loro, ricordano come, un anno fa, avessero segnalato il pericolo di smottamenti in contrada Lagni e zone viciniore. «Alle nostre preoccupazioni -dice Gabriele Corona, coordinatore provinciale del Forum Ambientalista- il sindaco rispose in modo estremamente polemico. Fu fatto anche un convegno pubblico nel corso del quale sia io che il prof. Franco Ortolani della Facoltà di Geologia dell'Università di Napoli, insistemmo col dire che in quella zona le falde superficiali sono profonde appena un metro e mezzo, quindi con grave rischio per le costruzioni.

Poco lontano dal posto in cui si è aperta la voragine viene da tempo effettuato un enorme scavo con una trivella e non è stato possibile sapere dal comune di Telese a cosa serve».